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sabato 12 settembre 2015

Sharon Stone, elogio all'intelligenza

"Siate coraggiosi": con questa esortazione si potrebbe riassumere l'intero discorso che ieri sera Sharon Stone ha tenuto nella cornice di Palazzo Clerici prima di ritirare il Pilosio Building Peace Award


Una donna, la Stone, la cui bellezza oggettiva è amplificata dall'intelligenza che le permette di essere ambasciatrice di pace nel mondo da tantissimi anni: non una carica assegnata a titolo di onore, questa, quanto un'identità che le permette e le ha permesso di raccogliere decine di milioni di dollori atti alla costruzione di scuole ed ospedali nel terzo mondo. 


Sharon Stone ha commosso raccontando la malattia che l'ha colpita in passato e gridando la necessità di non perdersi nel dolore ma, anzi, di stravolgerlo e tramutarlo in forza: lo stesso dolore che si prova, dice, nel vedere la fame, il propagarsi dell'aids, le atrocità eseguite sulle donne. 


Un dolore forte, viscerale, che si può e deve combattere ragionando, affrontandolo con gli strumenti che solo l'educazione, e quindi l'intelligenza, possono dare. 



Non è un caso, dunque, se la serata di ieri si è conclusa con l'ambasciatrice Stone che, sfruttando il suo fascino, ha improvvisato un'asta al termine della quale si è decisa la costruzione di 28 scuole nel terzo mondo. Intelligenza allo stato puro, talmente evidente da confondersi con la bellezza.





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