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domenica 9 giugno 2013

Anna Oxa per abbattere "il muro di silenzio"

Il 20 aprile lo stabulario del Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale dell'Università degli Studi di Milano, sede in cui opera la sezione milanese dell'Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è stato al centro di un'azione dovuta e moralmente inattaccabile pensando alla realtà degli animali lì imprigionati. 

Anna Oxa al presidio antivivisezionistico "Gli animali e la ricerca muoiono insieme: abbattere il muro di silenzio"
Nonostante le promesse da parte dei ricercatori che, al termine del sit-in di protesta, hanno paventato la liberazione di tutti gli animali imprigionati, ad oggi le creature lì sottoposte a torture continuano a subire trattamenti inumani senza speranza alcuna di conoscere ragione e libertà. Vita. Si è dunque scesi di nuovo in piazza, ieri, per rivendicare i diritti degli animali e per chiedere a gran voce di rompere quel silenzio che aleggia attorno alle pratiche della ricerca e della vivisezione viste, corrette e rilette dalla superficialità sociale come normali, dovute o ancor peggio necessarie. 


E' chiaro e dimostrabile come l'unico, vero vantaggio della vivisezione sia quello delle ingenti montagne di denaro destinate a corrotte case farmaceutiche: dopotutto i metodi scientifici di una ricerca prevederebbero l'uso di cellule coltivate e di microorganismi nonché la possibilità di utilizzare materiale umano di scarto (biopsie, interventi chirurgici, ecc). 


A sostegno della causa si è nuovamente messa in gioco Anna Oxa a dimostrazione di come e quanto l'arte possa essere un valido contributo alla divulgazione dell'informazione e veicolo attraverso cui orientare un'auspicata apertura mentale. 


"Bisogna creare una propria coscienza che permetta di capire le cose che non sono appartenenti all'etica, una delle caratteristiche della spiritualità: l'etica non è la morale che può convivere con tutto il resto. La morale la possono creare gli uomini come mezzo col quale dire cosa sia giusto o ingiusto fare: ma poi è proprio vero che quel che fanno è giusto? Spesso esiste un'ingiustizia che si traveste da giustizia" afferma la Oxa, che prosegue "Si subisce semplicemente tutto ciò che non viene da noi compreso, ciò che si muove sotto il riflesso delle scelte degli altri. Abbiamo fatto di questa realtà una coscienza nazista: non possono nascere individui se non c'è coscienza ma solo massa". Avanti, dunque: perché nonostante il peso del silenzio, "si va e si fa".








2 commenti:

  1. brava tutti contro green hill.. liberiamo subito i cagnolini..

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